giovedì 30 aprile 2009

Puntata del 25/04/09

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PLAYLIST

01) Etta James-Tell Mama

02) Marvin Gaye - Ain't That Peculiar

03) Diana Ross & The Supremes - Where did our love go

04) Ramsey lewis trio - Wade in the water

05) Nolan Porter - If i only could be sure

06) James Fountain - Seven Day Lover

07) Johnny Jones e The King Casuals - Purple Haze

08) Flirtations - Nothing But A Heartache

09) Frankie Beverly & The Butlers - If That's What You Wanted

10)
Isaac Hayes - That Loving Feeling

11) Lionel Richie Feat. Akon - Just Go



Puntata del 11/04/09


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PLAYLIST


01) Aretha Franklin - Respect

02) Martha Reeves - No one there

03) Marvin Gaye - You

04) Curtis Mayfield - Move on up

05) Al green - Here I Am (Come And Take Me)

06) Tate Howard - 8 Days On The Road

07) Sister Sledge - Love Don't You Go Through No Changes On Me

08) Isaac Hayes - Theme From Shaft

09) Bobby Womack -Across 110th street

10) Tommy Neal - Going to a happening

11) John Legend - Lay your Head


Puntata del 04 /03/09


Melanie Fiona - The Bridge
(SRC Records- 2009)


Melanie Fiona cantante e cantautrice canadese all'esordio nel panorama musicale con "The bridge" album prodotto dalla SRC Records(sussidiaria della Universal Records). Dare qualsiasi giudizio sulle reali potenzialità di questa nuova artista potrebbe risultare prematuro, data la recente uscita dell'album. Quello che si può intuire ad un primo ascolto è la sua doppia anima, il forte richiamo alle ritmiche classic soul/r'n'b/reggae affiancate e mescolate a sonorità moderne. La sua voce potente e sensuale(caratteristica peculiare per ogni soul sister che si rispetti) lega e fa da "ponte" al patrimonio lasciato da artisti come Nat King Cole, Diana Ross, Sam Cooke o Glady's Knight. La metafora di questo ponte persiste durante l'ascolto di tutto l'album. Un ponte che unisce e contamina tra loro, superando ogni barriera il passato ed il presente, le diverse etnie, le culture o gli stessi generi musicali. Melanie Fiona figlia di due immigrati della Guyana, nasce e cresce nel centro di Toronto. Fin da piccola entra in contatto con la musica, grazie al padre musicista, chitarrista in una band, e alla passione della madre per artisti come The Ronettes e Whitney Houston. Il 2008 sarà per lei un anno molto fortunato, dopo aver partecipato al Reggae Gold 2008 aprirà i concerti europei di Kanye West. Il 2009 è l'anno della sua consacrazione internazionale, verrà messa sotto contratto dalla SRC Records ed affiancata ad un importante team di lavoro per dare maggiore impatto e freschezza al suo debutto. Il singolo che apre l'album è Give It To Me Right, un midtempo dall’atmosfera soul/r&b che in Italia sta andando già molto bene, un singolo basato sul campionamento del brano del 1968 degli Zombies Time of the Season proprio per ribadire quel concetto di richiamo-continuità musicale tra passato e presente. Solo il tempo però potra dirci se Melanie Fiona sarà l'ennesima artista di passaggio o se riuscirà a lasciare il segno nell'universo del Soul/R'n'B moderno.
Brano consigliato:"Give it to me right"
Visita il sito di Melanie Fiona


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PLAYLIST

01) Diana Ross & The Supremes - A hard days night

02) The four tops - It´s The Same Old Song

03) The isley brothers - Behind a painted smile

04) Stevie Wonder - Pastime paradise

05) Gladys knight and the pips - Here are the pieces of my broken heart

06) Arthur Conley - Sweet Soul Music

07) William Bell - Happy

08) Dionne Warwick - Walk On By

09) Shirley bassey - Light my fire

10) Silky Hargraves - Keep loving me like you do

11) Tyrone Davis - Can I Change My Mind

12) Melanie Fiona -
Give it to Me Right



giovedì 5 marzo 2009

Puntata del 25/02/09



Duffy - Rockferry (Polydor 2008)


Cos'altro aggiungere, su questa meravigliosa artista, che non sia stato già scritto? I numeri parlano per lei. "Rockferry", l'album d'esordio, ha venduto 64.000 copie solo nelle prime 24 ore. 1.500.000 copie solo nel Regno Unito, divenendo l'album più venduto del 2008. A seguito del rilascio planetario, supera i 4 milioni di copie vendute e diventa il quarto album più venduto del 2008. Dal 7 luglio, è anche il primo album del 2008 a raggiungere il milione di copie. Tre nomination ai Grammy Awards del 2009: Best british female solo artist, best british breacktrough act, best british album. Una nuova stella entrata nel firmamento del Soul, Duffy. All'anagrafe Aimee Ann nata a Gwynedd, in Galles, il 23 Giugno del 1984. La giovanissima gallese ha talento da vendere, una voce potente e profonda in grado di scavare nel profondo dell'anima, unita alle sonorità tipicamente Black dell'album. Miscela micidiale per qualunque ascoltatore. Il disco emana forti e piacevoli vibrazioni Soul venate di pop in grado di raggiungere anche l'orecchio meno esperto o allenato. Prossimamente uscirà anche una versione Deluxe di “Rockferry”, con all'interno nuove canzoni, tra le quali “Fool for you” e “Rain in your parade”, ma anche parecchi pezzi esclusi dall'album d'esordio. La data di pubblicazione del disco però non è ancora stata annunciata. Dalle ritmiche e dalle strumentali dei brani, si sente, nel Dna dell'artista, la forte tradizione nera radicata nel popolo britannico. Dagli anni settanta ad oggi nelle località a nord dell'Inghilterra si è sviluppato un universo parallelo, riguardante proprio questo genere musicale e tutta la sua cultura sociale, che sta riscoprendo una nuova fioritura proprio grazie ad artisti come Duffy. Non a caso il video di "Mercy", singolo che ha lanciato l'artista verso la fama mondiale, è un chiaro tributo a tutta la cultura e alla tradizione Northern che vede cantare Duffy circondata da Soul Boys, Mods e Rude Boys (le tre sottoculture giovanili legate a doppiofilo alla tradizione Black) che si esibiscono eseguendo split,backdrop o spin in perfetto stile northern su un dance floor rigorosamente cosparso di borotalco. Il finale del video è di facile interpretazione proprio per chi appartiene a questa "way of life". La passione per questo stile musicale continua ad ardere oggi più forte che mai. Keep the Faith!
Brano consigliato:"Mercy"
Visita il sito di Duffy


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PLAYLIST


1) Sam & Dave - Hold on I'm Comin'

2) The four tops - Bernadette

3) Little Eva - The Locomotion

4) Fontella bass -Rescue me

5) Mary Love - You Turned My Bitter Into Sweet

6) Bobby Hebb - Sunny

7) Barrett Strong - Money (That's What I want)

8) Jimmy Ruffin - Gonna Give her all the love i've got

9) The elgins - Heaven must have sent you

10) Aaron neville - Hercules

11) Just Brothers - Sliced Tomatoes

12) Duffy - Mercy

giovedì 26 febbraio 2009

Puntata del 18\02\09


Alice Russel - Pot of gold (Differ-Ant\Six Degrees 2009)


Una Voce “nera” imprigionata nel corpo di una bianca in grado di coinvolgere l’ascoltatore. Questa è la prima cosa che viene in mente all’ascolto dell’ultimo album di Alice Russel, inglesotta tutto pepe nata a Brighton e cresciuta a pane e Northern Soul. Nel suo “Pot of Gold”,album pubblicato per l’etichetta Differ -Ant, il rimando alle sonorità R’n’B, Jazz, Northern Soul è continuo, ma anche Ska e Reggae di matrice inglese. Tutto questo testimonia l’immensa cultura musicale che ha accompagnato la crescita e lo sviluppo di quest’artista fino alla sua affermazione nel 2004 con l’album “Under the Munka Moon”. La bionda Soul-woman è cresciuta in una famiglia di musicisti anglicana di Framlingham , e fin da piccola era affascinata dal Gospel e dalle grandi voci Soul dell’epoca come quella di Chaka Kahn e delle Pointer Sisters. I primi successi di Alice Russel sono stati caratterizzati da importanti featurings con DJ e producer della scena down tempo inglese ed internazionale come Massive Attack o Fat Freddy’s Drop, ma nel suo ultimo album ha voluto allontanarsi totalmente dall’elettronica(molto in voga dalle parti di Brighton) per riavvicinarsi a quello stile musicale che più la identificava, da qualche rivista erroneamente etichettato come” vintage”(ma quanto gli piace questo termine). E’ vero, esiste un ritorno a determinate sonorità dal passato glorioso (vedi le varie Amy Winehouse, Duffy, Joss Stone,Laura Izibor ecc) ma non credo si debbano etichettare come qualcosa di temporalmente definito e, di conseguenza, appartenente al passato. Il Soul come il Jazz o altri generi di origine afroamericana, non hanno limiti temporali. Sonorità tipiche degli anni 50e 60 sono oggi più attuali che mai. Anzi, c’è da apprezzare in modo maggiore il lavoro di chi trae ispirazione da questo tipo di tradizione musicale trasformandola e mantenendola al passo coi tempi, rispetto a chi si limita stupidamente a campionare un “sample”dal passato nella strumentale di un nuovo pezzo che magicamente riscuote successo grazie, soprattutto, alla assoluta ignoranza dell’ascoltatore moderno,distratto ed appartenente ad una massa informe ed indecifrabile. Ben venga quindi questo album intriso di classicità ma che affronta a testa alta la contemporaneità. Una nuova voce del caro vecchio Soul. Have a nice Listening.
Traccia consigliata: “Turn And Run”

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PLAYLIST


1) Gloria Jones - Tainted love

2) The Temptations - (I Know) I'm Losing You

3) The Velvelettes - He Was Really Sayin' Somethin'

4) Martha Reeves And The Vandellas - Dancing In the Streets

5) Barbara Acklin - Am I The Same Girl

6) David Ruffin - My Whole World Ended

7) Tammy Terrel - All I Do Is Think About You

8) Lets Get It On (Marvin Gaye)

9) Diana Ross & Supremes - Ain't no mountain high enough

10) Chuck jackson - Hand it over

11) The Foundations - Build Me Up Buttercup

12) Alice Russell-Turn and run

domenica 15 febbraio 2009

Puntata del 11\09\2009

Al Green - Lay It Down (Blue Note Records/EMI 2008)
Era da tempo che non si assisteva ad una pubblicazione di tale spessore. Questo capolavoro, d'etichetta Blue Note/EMI, è l'ultima fatica di un Artista maestro nel suo genere. Il "Reverendo" Al non smette mai di sorprendere e di fare "scuola". In attività dal 1967(quando esordì con i suoi Impressions) Al Green non ha mai tradito i suoi più affezionati ascoltatori, mantenendo sempre puro e genuino, nel tempo, quello stesso sound che gli regalò il successo durante gli anni '70. Echeggiano quindi le atmosfere dei suoi classici, come "Let's stay together", "I can't get next to you", o "Call me" riuscendo però ad evolversi e rimanendo quindi sempre al passo con i tempi. Non a caso, tra queste 11 perle, spiccano featuring con i migliori artisti dell'R'n'B moderno ( meglio noto come nu-soul), come John Legend(in"Stay with me") Anthony Hamilton(in"Lay it Down") e la promessa Corinne Bailey Rae(in"Take your time") segno di una forte volontà da parte del "Reverendo" di segnalare al mondo intero i suoi eredi naturali. Colonna portante della Soul music, Al Green pubblica, dopo i recenti I can't stop(2003) e Everything's ok (2005) l'album di sicuro più riuscito del 2000. Tre quarti d'ora di musica dolce e sensuale, ma che non abbandona mai il giusto groove, il tutto accompagnato da una voce in grado di entrare diritta nell'anima, riuscendo a toccare sempre le corde giuste, una magia ed un talento che possiedono solo gli artisti Soul purosangue. Nulla a che fare con molta della spazzatura Soul/R'n'B che gira oggi giorno.
Lay it down è un disco intenso, senza scosse e senza alterazioni. E' un Soul pensato e suonato come un flusso continuo ed uniforme. Gli amanti della Black Music come voi non potranno assolutamente lasciarsi scappare una chicca del genere...puro cibo per l'anima.
Traccia consigliata:"Lay it Down(Ft.Anthony Hamilton)"
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PLAYLIST

1) The Four Tops - Baby I Need Your Loving

2) The Temptations - Ball Of Confusion

3) Curtis Mayfield - Right on for the darkness

4) Ray Charles - Georgia

5) Bill Withers - Ain't no sunshine

6) Roberta Flack - Killing me softly with this song

7) Sam Cooke - Shake

8) The Shirelles - Will you love me tomorrow

9) Sammy Davis jnr-You can count on me

10) Reggie Garner - Hotline

11) Loleatta Holloway - Mother of Shame

12)Al Green - Lay it Down (ft. Anthony Hamilton)


Nasce il Blog di Soul Time

Soul Time nasce con l’intento di proporre agli ascoltatori di Radio Sapienza uno spazio interamente dedicato all’avvento e all’evoluzione della Black music, partendo dalle sue origini(Blues, Jazz ecc.) attraversando la Disco, la Dance, per poi arrivare ai giorni nostri(Hip Hop,Nu Soul). Questo “viaggio” musicale e culturale toccherà tutti quegli artisti che hanno reso grande la Soul Music ( Ray Charles,Aretha Franklin, James Brown, Marvin Gaye, Otis Redding, Diana Ross, Isaac Hayes, Curtis Mayfield,Sam Cooke, Stevie Wonder,Chic, Donna Summer, Sly and the Family Stone ecc). Il percorso abbraccerà una grande varietà di sonorità e generi musicali tutti accomunati da un fattore fondamentale, l’anima black. Soul, un termine talmente colmo di significati da rendere vano, ancora oggi, qualsiasi tentativo di classificazione o definizione. Più di un semplice “macro genere” musicale, più di un disco inciso con etichetta Stax o Motown, più di una hit che schizza ai piani alti di ogni classifica americana o europea, il Soul è l’espressione dello spirito puro di un popolo, il popolo afroamericano. Emozioni forti, come amore, odio, frustrazione, protesta sociale, sono trasmesse in modo diretto nei testi, nella voce e nelle note di ogni brano. Figlio dei gospel, degli spirituals o dei primi blues cantati nei campi di cotone o del jazz suonato nei club delle periferie delle grandi città, il Soul incarna le radici sociali e culturali dei neri afroamericani. Questo genere musicale nero ha sempre rappresentato fedelmente lo stato d’animo, i principi, i valori morali del suo popolo lungo la sue conquiste sociali sino ad oggi. Non a caso, gran parte della storia del Soul marcia di pari passo con l’evoluzione della società americana e con il nuovo ruolo che i neri iniziarono a conquistare. Quella della Soul music dunque è anche la storia di un popolo. Il programma non si limiterà a lanciare le hit più famose di ogni artista, ma ne analizzerà il percorso artistico sotto un’ottica socio-musicale. Vi saranno approfondimenti sulla vita di ogni artista ed il contesto sociale in cui hanno operato. Evidenziando come, sin dagli inizi, il soul si contraddistinse per le molteplici sfaccettature legate alla cultura e alla tradizione delle diverse città degli Stati Uniti in cui si diffuse. Da Memphis ai ghetti di Philadelphia, da Detroit a Los Angeles ogni città aveva la propria sonorità e la propria storia sociale che poteva nascere solo in quel luogo ed in quel determinato momento anche grazie alle numerose etichette discografiche indipendenti come l’Atlantic, la Stax, la Motown. In poche parole la storia della Soul music viaggerà in parallelo con la storia e le conquiste sociali del popolo afroamericano attraverso 60 anni di storia. Soul Music, quindi, interpretata non solo come la fortunata definizione di un genere musicale anni '60, ma un diverso modo di intendere la canzone e la comunicazione col pubblico da parte degli artisti neri.

Un programma di Daniele Flamini